30 ANNI DI CHIOCCIOLE

Correva l’anno 1989, quando da un idea di Carlo Petrini nasce il movimento internazionale Slow Food. L’obiettivo era quello di dare un senso etico e di rispetto al mondo dell’alimentazione. Lui piemontese di origini, nella sua famiglia e terra il cibo aveva una sua sacralità, era il centro della famiglia. Le tradizioni svolgevano un ruolo fondamentale e importante nella storia di queste famiglie.

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Il fondatore Carlo Petrini

Il 10 dicembre 1989 all’Opera Comique di Parigi un gruppo di delegati di varie nazioni firmava un documento che in un certo senso oggi ha rivoluzionato il mondo dello stare a tavola. Sottoscrivono il manifesto del Diritto e Dovere del Piacere. Un idea in contrapposizione allo stile di vita di quegli anni, dove i fast food stavano prendendo sempre più campo, dove lo stress era alimentazione quotidiana, e dove il piacere della tavola era marginale. Da quel giorno si ritorna al origini, ai pranzi domenicali, all’importanza del piatto in tutta la sua storia. Simbolo di questo movimento Slow è stata scelta la Chiocciola che oggi è diventato un simbolo di qualità ed eccellenza nella ristorazione italiana.

Da li poi successivamente e nata una guida, Osterie d’Italia dove appunto la Chiocciola era il simbolo che contraddistingueva un luogo dove appunto potevi trovare un oste e una tavola accogliente, dove entravi e lo stress rimaneva all’esterno e dove potevi provare i piaceri della tavola. Nel corso degli anni queste chiocciole lentamente hanno accompagnato migliaia di persone attraverso esperienze culinarie uniche, sane e piacevoli.

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Oggi dopo 30 anni la guida sta rivivendo una seconda giovinezza, negli ultimi 5 anni moltissime persone si sono riavvicinate in maniera importante al mondo gastronomico. Canali televisivi, programmi sulla cucina h24, manifestazioni ed eventi legati al mondo del cibo oggi fanno parte della nostra quotidianità. E in tutti i corsi e ricorsi storici le persone lo possono affrontare in maniera normale, oppure andando appunto alla ricerca della qualità. In questo caso la guida è un ottimo strumento.

Mercoledì 23 ottobre, abbiamo avuto il piacere di partecipare alla reunion delle chiocciole del genovesato appunto per festeggiare i 30 anni della guida e passare una conviviale serata. Location dela serata è stata la Brinca, trattoria con fundegu de vin, una delle quattro chiocciole della provincia insieme a Raieu di Cavi Borgo, U giancu di Rapallo e Bacinin du Caru di Mele. In presenza di un curatore della guida e tanti amici degli osti.

dalle Storie di Istagram della Brinca un riassunto fotografico della serata

Non mi voglio soffermare sui piatti e sul vino, che ovviamente erano di altissimo livello con gli chef dei quattro ristoranti che hanno proposto un menu terra/mare degno di nota. Mi soffermo sulla bellissima atmosfera che si è respirato quella sera. Era come un pranzo di nozze dove gli sposi erano i 4 ristoratori che volevano condividere con i loro invitati un momento importante della loro vita. Uno dei tanti momenti di successi di ognuno di loro. Si vedeva nei loro occhi tutte le emozioni che provavano nel vedere i loro risultati e sforzi sotto forma di piatto. 4 osterie che racchiudono le storie di 4 famiglie, con ricette e segreti tramandati di generazione in generazione e dove al loro interno si respira una genuinità che molte famiglie italiane hanno perso. Le chiocciole, cioè appunto le osterie, dal mio punto di vista oltre che essere una meta culinaria, dovrebbero rappresentare un esempio sociale per tutti per rendere la nostra vita un po più Slow.

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